Alda D’Alessio

Alda D’Alessio Tola è un’artista genovese che opera notoriamente da diversi lunghi decenni non solo nel mondo dell’arte, oltre e al di là delle mode e dei ferrei vincoli dei nuovi (vecchi e sempre attuali) conformismi, ma anche nel vasto e poco esplorato territorio della vita e dell’uomo, in cerca ancora una volta dell’esile pianticella della poesia e della commozione.
La sua forza, la sua costanza sublime, è stata quella di afferrare, costringere, obbligare l’esperienza, la scienza del vedere e del percepire, nell’espressione e l’espressione dentro vigorosamente nella forma.
Ha cercato sempre con grande modestia e determinazione di capire e dominare il proprio mestiere e ha comunque e sempre trovato in quello l’anima vera del divertimento insieme a tutte le regole, gli artifici, le forme e le convenzioni con cui si doma e si sottomette alla legge dell’arte la natura recalcitrante della conoscenza e della vita.
Formidabile ritrattista ha saputo stabilire un rapporto di tensione e di armonia tra il presente e il passato, tra le citazione dotta puntigliosa e la cronaca reale delle persone che in realtà continuano a recitare l’antica pantomima del vivere e dell’esistere.
I suoi ritratti allora scavano, perforano, illuminano, scandiscono, come nella favola di Edipo, la forma del “vecchio” uomo che si solleva al di sopra del cieco destino. Qui, finalmente, il vincolo dell’esistenza è temporaneamente soppresso dall’opera d’arte, perché l’arte avvince diversamente dalla realtà, e in questo avvincere leggero e durevole sta appunto il vero senso dell’arte, del piacere anche se provocato, talvolta, dall’impianto spesso tragico della forma e della poesia.
Dalle parole di Gino Aalto (Luigi Tola), Settembre 2000